La normativa di riferimento.
L’esigenza di istituire in azienda una funzione specifica di Compliance nasce dalle riflessioni condotte a livello internazionale, che hanno evidenziato l’esigenza di rafforzare presidi organizzativi volti ad assicurare la piena osservanza delle normative riguardanti l’attività svolta e, in particolare, le relazioni con la clientela.
- Testo Unico sulle Leggi di Pubblica Sicurezza – Art. 133 e 134 delle Guardie Particolari Giurate e degli Istituti di Vigilanza;
- Regolamento per l’esecuzione del T.U. 18 giugno 1931;
- Regio Decreto 6 maggio 1940 n. 635 Gazzetta Ufficiale 26/06/1940 n. 149;
- Decreto Ministero dell’Interno n. 269 del 1 dicembre 2010: Capacità Tecnica degli Istituti di Vigilanza e Qualità dei Servizi dagli stessi erogati;
- Legge 3 aprile 1937 n. 526: Disciplina degli Istituti di Vigilanza;
- Regolamenti Provinciali di Servizio degli Istituti di Vigilanza Privata;
- Provvedimento del 23 Aprile 2019 di Banca d’Italia “Disposizioni per l’iscrizione e la gestione dell’elenco di cui all’articolo 8 del DL 25 settembre 2001, n.350, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2001, n. 409, nonché su organizzazione, procedure e controlli in materia antiriciclaggio per gli operatori non finanziari iscritti nell’elenco.
- D.L. 81/08: attuazione dell’art. 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123 per il riassetto e la riforma della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro;
- D.L. 231/01: Disciplina della Responsabilità Amministrativa delle Persone Giuridiche, delle Società e delle Associazioni anche Prive di Personalità Giuridica, a norma dell’art. 11 della Legge 29 settembre 2000, n. 300;
- D.L 231/07 come modificato dal D.L. 90/2017 normativa in materia di antiriciclaggio
- Regolamento UE 679/2016 in Materia di Protezione dei Dati Personali (GDPR).